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Speciale Newsletter COVID-19

    Con l’Italia da poco entrata nella fase 2 e l’Ucraina che vedrà revocato il 22 maggio il regime di lockdown, dopo una parziale riapertura prevista per l’11 maggio, possiamo senza alcun dubbio considerare gli avvenimenti degli due ultimi mesi come la testimonianza di quanto le misure intraprese finora dagli Stati coinvolti nell'emergenza Covid-19 siano cruciali per uscire quanto prima dalla crisi sanitaria che stiamo vivendo. Come abbiamo assistito, insieme alle misure strettamente legate al blocco dei contagi e quindi alla prescrizione del regime di quarantena ai cittadini, v’è la responsabilità in questo momento così delicato, da parte di ciascuno Governo di porre in essere provvedimenti a tutela dell’economia, dell’occupazione e della crescita del Paese. 

    Come CCIPU sentiamo l’esigenza di promuovere un’informazione trasparente e quanto più genuina possibile ai nostri partners italiani e ucraini, in merito all'emergenza COVID-19 e rispetto ai possibili effetti sull'economia e sulle relazioni finanziarie, come anche alle misure che il Sistema Paese Ucraina ha previsto a sostegno dei lavoratori, delle sue imprese e del suo sistema produttivo. Come sta reagendo il tessuto imprenditoriale in Ucraina rispetto a tale emergenza? Quale contributo in termini di sostegno alle imprese riescono a garantire le associazioni di categoria e le camere di commercio territoriali? quanto è agile lo smart working in Ucraina e quali sono i principali ostacoli che stanno incontrando le attività di settore nell’adeguarsi a questo regime lavorativo?  

    A queste e altre domande è dedicato lo  “Speciale Newsletter Covid-19”, lo speciale di CCIPU sull'emergenza coronavirus in Ucraina: grazie al preziosissimo contributo delle camere di commercio territoriali e le associazioni di categoria con cui CCIPU collabora nasce un approfondimento volto a mettere in comunicazione le specificità del territorio ucraino e il panorama dell’imprenditoria italiana, che spesso trova difficoltoso reperire informazioni affidabili e aggiornate che abbiano come oggetto l’Ucraina. In questa sede, ringraziamo le Camere di Commercio di Kiev, Poltava e Zaporižžja, insieme al contributo dell’Associazione Ucraina Silos Agrari, dell’Associazione Pan-Ucraina degli Imprenditori Agricoli, dell’Associazione Nazionale per Servizi di Consulenza Agricola dell'Ucraina, dell’Associazione “Forza del Metallo” e non in ultimo, del Centro Nazionale di Ricerca e Informazione per il Monitoraggio dei Mercati Internazionali Commodity d’Ucraina per l’impegno profuso nel condividere con CCIPU notizie e dati, così preziosi per assicurare un’informazione sana e responsabile ai nostri associati e lettori.  

     

Responsabile Ufficio Stampa e Relazioni Esterne

Federico Lattante

Smart working e COVID-19    

Fino a poco tempo prima dello scoppio dell’epidemia da COVID-19 e del diffondersi del contagio ne avevamo sentito parlare, alcuni di noi, chi più chi meno, aveva già chiaro in mente il significato delle parole smart-working. Altri ancora, chi in pianta stabile, chi saltuariamente, già lavorava agile in autonomia e flessibilità dalla propria abitazione o da luoghi diversi da quello di lavoro. La quarantena, l’inadeguatezza spaziale degli open-space e le fulminee prescrizioni delle misure anti-covid, largamente condivise da tutti i governi, ce lo hanno fatto conoscere, in alcuni casi apprezzare, altri meno. L’esperienza smart-working e la sua effettiva agilità, dipendono strettamente da fattori, con cui spesso l’azienda ha che fare solo in parte, e che sono legati a sfere dello sviluppo infrastrutturale, come la copertura di rete e la stabilità della connessione, e la disponibilità da parte dei lavoratori degli strumenti necessari per permettere lo svolgimento di attività lavorative in remoto. In Ucraina, dal 12 marzo il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza in tutto il Paese e, come avvenuto dal 9 marzo in Italia, ha prescritto, oltre al blocco degli spostamenti non giustificati da ragioni di necessità Š¾ lavorative insieme all'utilizzo dei dispositivi di protezione come guanti e mascherine, uno stringente regime di quarantena, dove lo smart working, fino ad allora esercitato solo dal 12% delle imprese in Ucraina è entrato prepotentemente nelle abitudini lavorative di migliaia di cittadini ucraini. Ad oggi il 29% del totale dei lavoratori in Ucraina è alle prese con lo smart-working, percentuale destinata ad aumentare anche alla luce dell’estensione del regime di quarantena fino al 22 maggio, deciso dal Gabinetto dei Ministri in d’Ucraina in data 4 maggio. Aldilà del dato quantitativo, e rispetto alla qualità dell’esperienza in remoto: quanto è agile lo smart-working in Ucraina e quali sono i principali ostacoli che stanno incontrando le attività di settore nell'adeguarsi a questo, in parte nuovo, regime lavorativo? 

    Dal fronte del settore agro-alimentare, Tsegelna Anna Viktorinna, Direttrice per le Relazione Pubbliche dell’Associazione Pan-Ucraina degli Imprenditori Agricoli spiega che, per quanto l’ente stimoli l’utilizzo delle modalità di lavoro da remoto, gli agricoltori con cui collaborano hanno incontrato finora diverse difficoltà tecniche. Nelle zone rurali in Ucraina dove si concentrano le maggiori produzioni agricole, il livello di collegamento dati talmente scarso da impedire l’adeguato dispiego delle attività di amministrazione e gestione in smart-working, e per quanto riguarda il supporto tecnico a tali attività, spiega, pare essere insufficiente. Dello stesso avviso è Jurij Bakun il Presidente dell’Associazione Nazionale per Servizi di Consulenza Agricola dell'Ucraina, che pur considerando queste modalità di lavoro più che giustificate, talvolta spiega a CCIPU, sono difficili da garantire: all'interno dell'Associazione, racconta, è raccomandato di adottare il lavoro agile tuttavia, sebbene non manchino gli strumenti di comunicazione, risulta difficile organizzare conferenze e sessioni di lavoro in virtuale. 

    Chiaramente, alcune tipologie di attività si prestano più di altre al regime di smart-working e non sorprende affatto che maggiori siano le difficoltà quando si parla del settore manifatturiero e quello agricolo: a questo proposito il Presidente dell’Associazione Ucraina Silos Agrari, Oleksandr Lavrynchuk Volodymyrovych, ha sottolineato che pur in possesso di tutte le tecnologie del caso per lavorare agile, non tutti i processi possono essere assolti tramite smart-working, specialmente quelle attività che richiedono l’utilizzo di macchinari per cui è necessario per forza di cose un operatore in loco.


Oleksandr Lavrynchuk Volodymyrovych - Presidente AUSA

"Dato lo stato di emergenza, l’Associazione Ucraina Silos Agrari sta seguendo tutte le misure di sicurezza previste dalla legge. Tutto lo Staff dell'associazione è in quarantena e lavora a distanza […], tuttavia non è per tutti così dipende tutto dalla natura dell’attività."


    Anche l’ente di categoria di riferimento per il settore metallurgico in Ucraina, l’Associazione “Forza del Metallo” nella figura del Presidente, Sergei Odintsov, racconta a CCIPU che all'interno dell’organizzazione già da tempo si era guardato allo smart working come ad un’ottima opportunità: un mezzo per mantenere un livello di produttività alto e al contempo garantire l'equilibrio tra tempo libero e vita lavorativa. Quanto invece, più in generale, rispetto al tessuto dell'imprenditoria ucraina, notizie positive giungono dallŠµ CamerŠµ di Commercio di Kiev, Poltava e Zaporižžja: il regime di lavoro agile è stato adottato fin da subito non causando alcun tipo di turbolenza nei rapporti con le imprese del territorio, anch'esse impegnate nelle attività di smart-working. Il Vice-presidente della Camera di Commercio di Zaporižžja, Andrii Vjacheslavovich Kuts, spiega a CCIPU che sempre di più lo smart-working rappresenta un’opportunità per le aziende del territorio, che hanno saputo sfruttare al meglio, sebbene in quarantena, le potenzialità che il web offre.


Andrii Vjacheslavovich Kuts – Camera di Commercio di Zaporižžja

"L’impossibilità di proseguire nelle normali attività se non da remoto ha spinto le imprese ad utilizzare più attivamente gli strumenti di marketing online: molte aziende del settore alimentare di Zaporižžja hanno attivato importanti campagne social, offrendo spedizione gratuita ed altri servizi."


    Anche dal Centro Nazionale di Ricerca e Informazione per il Monitoraggio dei Mercati Internazionali Commodity d’Ucraina, il DERZHZOVNISHINFORM, il Presidente Bohdan Dubas fa sapere a CCIPU che anche gli enti governativi hanno fatto dello smart-working uno standard per le attività lavorative e si pianifica di mantenerla nel tempo anche dopo la revoca della quarantena, prevista per il 22 maggio: le aziende ucraine sono più che attrezzate per proseguire a lavorare da remoto. 

    Come in Italia, anche in Ucraina l’imposizione da parte del Governo del regime di quarantena ha scosso la routine di imprese e lavoratori, che si sono trovati in poco tempo nella condizione di dover cambiare repentinamente le proprie abitudini a fronte di un’emergenza, fino ad ora inimmaginabile. Quello della graduale introduzione nel monte ore lavorative di una quota smart è da sempre stato un tema alquanto dibattuto, tuttavia spesso gli imprenditori si sono dimostrati riluttanti all'idea di rinunciare alle spazialità del proprio ufficio, della propria sede, preoccupati spesso della resa lavorativa dei propri dipendenti. Contrariamente, invece, quello dello smart-working, pare essere uno strumento validissimo e da quanto riportato dagli Enti in Ucraina sembra stia dando frutti più che positivi, non resta quindi che proseguire in questo senso, facendo di necessità virtù, attendendo la fine della quarantena, che aldilà delle difficoltà e dei disagi, porta anche interessanti sviluppi e spunti di riflessione sulle nostre abitudini lavorative e delle possibilità, talvolta trascurate, del lavoro agile.


Governo e Istituzioni per la ripartenza

    Sebbene il lockdown rappresenti la misura in assoluto più efficacie per abbassare la curva dei contagi e operare il contenimento dell’infezione da COVID-19, dal punto di vista economico gli esperti sono alle prese con la stima dei danni finora causati dalla quarantena e dal blocco delle attività produttive, prescritte dalle norme anti-coronavirus. Secondo il Presidente della Camera di Commercio e dell'Industria in Ucraina, Gennady Chizhikov, almeno 600.000 piccole e medie imprese si sono viste costrette a sospendere la loro attività, per seguire quanto prescritto, in fatto di misure contenitive, dal Gabinetto dei Ministri che dal 12 marzo ha imposto in tutta l'Ucraina il regime di lockdown destinato a perdurare fino al prossimo 22 maggio. Fra le ragioni della scienza e quelle dell’economia è responsabilità dei Governi trovare la giusta combinazione tra le esigenze del contenimento, della quarantena e delle politiche di distanziamento, che spesso impediscono il normale dispiego delle attività d’impresa, in parte o del tutto, e la necessità del sistema paese di ripartire, riprendendo laddove possibile la produzione, offrendo sostegno e aiuti mediante iniziative e misure economiche a salvaguardia del tessuto imprenditoriale. In merito a tali misure, durante la seduta straordinaria dello scorso 30 marzo, i deputati della Verkhovna Rada hanno approvato il progetto di legge “Anticrisi” ā„–3275 sulle misure economico-sociali per arginare i danni causati dal COVID-19: all’interno della legge fra le iniziative si legge di aiuti alla sottooccupazione, ossia l’erogazione di aiuti economici per la sospensione delle attività di impresa, di blocco dei tassi di interesse per tutta la durata della quarantena e di programmi che prevedono l’erogazione di prestiti a tassi agevolati, come il programma “Prestito Semplice al 5-7-9%”, rivisto in occasione dell’emergenza per semplificarne l’accesso per le imprese. Il quadro generale delle misure intraprese si presenta dunque positivo, con l’Ucraina che al pari degli altri Stati ha predisposto importanti piani per la salvaguardia delle imprese in questo momento di crisi. Come sta reagendo, tuttavia, il tessuto imprenditoriale in Ucraina rispetto a tale emergenza? Quale contributo in termini di sostegno alle imprese riescono a garantire le associazioni di categoria e le camere di commercio territoriali?     Iniziando proprio da quest’ultime, le Camera di Commercio di Kiev, Poltava e Zaporižžja hanno fatto presente a CCIPU che si sono attivate fin da subito per assistere quanto possibile il tessuto imprenditoriale della propria rete attraverso azioni di supporto, consulenza e screening, per individuare i bisogni e le criticità delle imprese, trasmettendo agli organi governativi informazioni preziose al fine dell’elaborazione di piani anti-COVID che tengano conto del reale stato di salute del tessuto imprenditoriale in Ucraina. Dalla Camera di Commercio di Poltava fanno sapere che a seguito della delibera del Consiglio Direttivo della Camera di Commercio d’Ucraina, sono stata raccolte informazioni e richieste di supporto da parte delle imprese in stato di sofferenza. Solo in seguito è stato possibile elaborare così un piano di misure urgenti per sostenere le piccole e medie imprese, il settore più colpito dal lockdown. Non solo, il circuito delle Camere di Commercio in Ucraina ha anche attivato campagne di sostegno alle imprese che, come spiega il Vice-presidente della Camera di Commercio di Zaporižžja, Andrii Vjacheslavovich Kuts, trovano nella sospensione prolungata dei trasporti, nel blocco delle esportazioni dall'Ucraina e nella possibile cessazione dei contratti di affitto, motivi di seria preoccupazione. Per questi motivi, le Camere di Commercio territoriali, in primis quella di Zaporižžja, hanno insistito per la modifica della legislazione vigente per far rientrare quella della quarantena come causa di forza maggiore, per tutelare le imprese che al momento non possono far fronte alle spese di affitto o ai canoni di mutui e prestiti.

Andrii Vjacheslavovich Kuts – Camera di Commercio di Zaporižžja

"A seguito della modifica, la quarantena è stata riconosciuta come caso fors major, creando così la base giuridica per il rilascio di certificati di inadempimento per forza maggiore da parte della Camera di commercio d’Ucraina e delle Camere di commercio regionali. Inoltre, grazie agli strumenti di marketing è nata l'iniziativa #CompraDaiPiccoli, dedicata al supporto delle piccole imprese in condizioni di emergenza."


    Oltre alla rete delle camere di commercio territoriali in Ucraina, ad attivarsi sono state anche le associazioni di categoria, anch'esse particolarmente vicine alle realtà imprenditoriali del proprio settore e quindi in prima linea nel limitare per quanto possibile gli effetti della crisi. Dal settore agro-alimentare giungono notizie confortanti, tuttavia le associazioni di categoria non si dicono totalmente soddisfatte delle misure finora intraprese, soprattutto poiché: è proprio dall'agricoltura che il Paese deve ripartire, rappresentando le sole esportazioni di grano un terzo delle entrate in valuta estera sul mercato globale delle materie prime. Tsegelna Anna Viktorinna, Direttrice per le Relazione Pubbliche dell’Associazione Pan-Ucraina degli Imprenditori Agricoli, ha infatti raccontato a CCIPU che il settore agricolo è fondamentale per l’economia ucraina, rappresentando la forza motrice che permetterà al Paese di ripartire. Per questi motivi VASP è al momento impegnata nel supporto delle attività di semina delle imprese agricole in Ucraina, che spiega Viktorinna, ha luogo nel rispetto di tutte le misure igienico-sanitarie previste dalle norme anti-COVID.

Tsegelna Anna Viktorinna - P.R. Manager VASP

"L’Associazione Pan-Ucraina degli Imprenditori Agricoli ha creato degli incentivi per attrarre finanziamenti e fondi per aiutare economicamente le aziende nell'acquisto di macchinari, fertilizzanti e altri strumenti necessari alle attività di semina, così importanti per il nostro Paese."


Anche dall'Associazione Nazionale per Servizi di Consulenza Agricola dell'Ucraina, nella persona di Jurij Bakun fanno sapere che il Governo ha accetto di posticipare il pagamento del Contributo Unico Statale, una misura più che gradita dagli imprenditori locali in difficoltà a causa delle misure imposte dalla quarantena. Tuttavia, spiega il Presidente, spesso scarseggiano strumenti efficaci per stimolare la ripartenza per quanto riguarda il settore agricolo: c’è bisogno di un programma per fissare i prezzi al consumo, soprattutto per quanto riguarda i prodotti caseari, d’allevamento e agro-alimentari. Dal fronte dai grandi macchinari agricoli, dall'Associazione Ucraina Silos Agrari, il Presidente Oleksandr Lavrynchuk Volodymyrovych, ha comunicato a CCIPU che vista l’importanza del lavoro delle loro aziende associate per quanto riguarda la sicurezza alimentare e la conservazione dei prodotti agricoli in Ucraina, le imprese associate lavorano a pieno ritmo, seguendo le disposizioni in fatto di sicurezza per proteggere i dipendenti dall'infezione da COVID, secondo i protocolli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

    Per quanto riguarda invece il comparto metallurgico, Sergei Odintsov, Presidente dell’Associazione “Forza del Metallo” scrive a CCIPU che nonostante la difficile situazione finanziaria in cui vertono le associate in questo particolare momento, l’Associazione continua lavorare nel rispetto della normativa di recente prescritta. Rimangono disponibili incontri individuali con i rappresentanti delle aziende associate nel caso vi siano problemi o richieste particolari, rispetto all'emergenza. Scarseggiano, spiega, a causa della sospensione delle attività dei rami produttivi del metallo, materie prime da utilizzare nei processi metallurgici, per questo motivo l’Associazione è in prima linea nella mediazione tra le piccole realtà locali del metallo e le grandi società per assicurare la fornitura di rottami metallici da impiegare nella produzione. A questo impegno, si aggiunge anche la volontà da parte di uno dei fondatori dell'Associazione Forza del Metallo “Odintsov & Partners” a prendere parte alle discussioni per la redazione di nuovi atti normativi, che aiuteranno a superare la situazione di crisi che ha investito l’Ucraina e il settore metallurgico. 

    L’immagine che si presenta è quindi quella di un Paese in difficoltà, comprensibilmente teso tra l’impulso a ripartire e l’impossibilità di farlo a causa delle stringenti limitazioni sia finanziarie che organizzative dei regimi di quarantena imposti. D’altra parte, è opportuno riconoscere quanto importante sia invece il ruolo degli enti camerali e di categoria sul territorio, in prima linea su vari fronti per attenuare quanto possibile i disagi dell’emergenza sanitaria, mettendo in comunicazione Stato e Imprese e lavorando ininterrottamente per superare insieme questo momento di difficoltà e ripartire.

Il post-lockdown in Ucraina

    Sebbene sia ancora presto per perdersi nelle speculazioni su ciò che attenderà gli Stati coinvolti nell'emergenza sanitaria, si rende necessario, ai fini della ripartenza, che ciascun paese valuti con perizia lo stato di salute dei settori produttivi. Una panoramica di ciò che sarà nel post-lockdown, pur rappresentando un’ipotetica proiezione di un futuro incerto in un presente altrettanto imprevedibile, con curve di contagio che non sempre sembrano assecondarŠµ i programmi per la riapertura, rappresenta l’unico modo per comprendere a pieno quali saranno i comparti produttivi motore della ripresa, i settori su cui puntare. 

    Finora quanto prospettato dagli esperti vede tra i settori più vulnerabili il commercio, con riduzioni per il 20-30%, l’industria pesante, con riduzioni per il 10-30%, e quello del turismo, il 60% in meno rispetto gli scorsi anni. Le speranze sono dunque riposte nel primo settore per esportazioni in Ucraina, quello agro-alimentare come comunicato dal Ministro dello Sviluppo Economico, Igor Petrascko, che ha sottolineato quanto L’Export di questo settore sia prezioso per l’Ucraina, forza motrice in grado di dare impulso all'economia del Paese, che ha fatto del comparto agricolo una ricchezza esportata ovunque in Europa e nel mondo. 

    Per sondare l’animo e conoscere le previsioni delle imprese in questo particolare momento è opportuno rivolgersi ad enti e organizzazioni prossime alle realtà imprenditoriali del territorio dei diversi settori. Per questo motivo CCIPU si è rivolta alle associazioni di categoria per avere notizie certe sulle prospettive delle aziende, sull'economia e sulla stabilità del sistema Ucraina nel post-lockdown. 

    Oleksandr Lavrynchuk Volodymyrovych, il Presidente dell’Associazione Ucraina Silos Agrari, si dice ottimista sulla ripresa: certamente il comparto agricolo opererà in condizioni estremamente diverse rispetto a quelle a cui era solito. Solo aziende più flessibili e resilienti alla crisi potranno in breve tempo reagire all'emergenza con nuovi progetti, sviluppando soluzioni e processi tali da bypassare le difficoltà in questo momento di incertezza economica. Notizie confortanti giungono anche dall'Associazione Pan-Ucraina degli Imprenditori Agricoli, da cui Tsegelna Anna Viktorinna, Direttrice per le Relazione Pubbliche, ha fatto sapere a CCIPU che, certamente, subito dopo lo sblocco della quarantena previsto per il 22 maggio in Ucraina, l’economia del Paese ne uscirà indebolita. Allo stesso tempo, tuttavia, le imprese del comparto agro-alimentare si dicono fiduciose sulla ripartenza, riconoscendo nel proprio settore una ricchezza inestimabile per l’Ucraina. 

    Meno incoraggianti le prospettive dal comparto metallurgico, uno dei settori più colpiti, insieme a quello turistico, dal regime lockdown. Sergei Odintsov, dall’Associazione “Forza del Metallo” spiega che gran parte delle aziende operanti nel settore, il 70%, avrà serie difficoltà a proseguire, anche dopo la quarantena, nelle proprie attività di impresa, il 20% non subirà danni significativi dalla crisi economica e il 5-10% delle attività potrà finanche crescere, poiché più flessibili e pronte a creare nuove opportunità e modelli business. Tali percentuali per quanto rappresentative, sono delle stime approssimative della situazione in Ucraina, a cui al momento anche CCIPU ha deciso di guardare con occhio critico, consapevoli di quanto sia mutevole la situazione, in termini di settimane. 

    Queste, le proiezioni delle associazioni di categoria di settore, che tutto sommato dipingono un quadro orientato verso la ripartenza, riconoscendo nel settore agro-alimentare il traino per uscire quanto prima dalla crisi. Visione confermata anche dal Centro Nazionale di Ricerca e Informazione per il Monitoraggio dei Mercati Internazionali Commodity d’Ucraina, il DERZHZOVNISHINFORM, dove il Presidente Bohdan Dubas ha specificato che, sebbene l’emergenza sanitaria causerà non pochi problemi in termini economici per numerosissime aziende dei diversi settori, non c’è da preoccuparsi sul fronte della stabilità del Paese. 

    Proprio in tema di stabilità, il Governo ha istituito un fondo “di stabilizzazione” da 7 miliardi di € per combattere gli effetti della pandemia sull'economia nazionale, oltre a porre in essere molteplici agevolazioni di natura fiscale, interrompendo temporaneamente la riscossione dei canoni d’affitto sui terreni agricoli di proprietà statale. Sempre sul fronte finanziario la Banca nazionale ucraina ha inoltre invitato le banche commerciali ad allentare le restrizioni sui prestiti a persone e imprese, per dare modo alle imprese di ripartire nel più breve tempo possibile. Sul fronte Export le organizzazioni internazionali come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Europea degli investimenti hanno avviato programmi di supporto all’Ucraina. Il Fondo Monetario Internazionale ha stanziato 50 miliardi di dollari in prestiti immediatamente disponibili per sostenere i paesi tra cui l'Ucraina ad affrontare la crisi e a mettere in moto la macchina dell'Export, al momento fermo per alcune tipologie di prodotti, anche del settore agro-alimentare. 

    Occorre dunque attendere che le misure messe in atto dal Governo diano i loro frutti, che le imprese riprendano gradualmente a produrre e a dare impulso all’economia del Paese. Ciò che sarà del post-lockdown è difficile a dirsi, tuttavia è solo riconoscendo i propri punti di forza e debolezza che si potrà uscire dalla crisi economica al più presto, facendo perno su settori pulsanti dell’economia, nel caso dell’Ucraina, il settore agro-alimentare e la ricchezza della sua quota Export in Europa e nel mondo.

COVID-19 Updates

Covid-19 e Ucraina: nuovo termine il 22/05

Ciò è quanto ha comunicato il Primo Ministro Denis Scmygal’ durante la seduta straordinaria del governo sul tema Covid-19 e quarantena, tenutasi nella data di oggi 4 maggio.

Misure anti-covid:  supporto alle imprese in Ucraina

La Verkhovna Rada il 30 marzo  ha approvato la legge “Anticrisi" sulle misure di garanzia sociali ed economica per limitare la crisi. 

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